Il Sindaco e i suoi assessori non hanno dubbi, dal momento che conoscono tutto, fuorchè la propria incompetenza amministrativa



 La sindrome di Dunning – Kruger Justin Kruger, ovvero della  competenza dell’incompetente, ben descritta da un articolo recente di Domenico Bumbaca, del quale si consiglia la lettura, ben si attaglia a descrivere la situazione del Sindaco Brigante, e dei suoi 6 “fedeli” consiglieri,  che continuano ad inanellare figuracce su figuracce e non si rendono conto che, restando a gestire il comune per semplice dispetto della minoranza, si stanno coprendo di ridicolo e stanno portando il Comune alla rovina.
L’ennesimo episodio vede protagonista il presidente del Consiglio che ricevuta una richiesta di convocazione dell'assise comunale, firmata da 6 consiglieri della minoranza, che lo obbligava a convocare il Consiglio, invece di inserire all’ordine del giorno i punti espressamente richiesti, sembrerebbe su imposizione dall'alto, ha inserito la risposta ad alcune interrogazioni della minoranza che nessuno ha mai presentato.
Alle giuste rimostranze di Gigi De Grazia ha risposto, invitando  il consigliere a rivolgersi alla segretaria perché lui era tra due fuochi e non poteva modificare l’ordine del giorno inviato.   
Il fatto è di una gravità estrema sia perché vengono lesi i diritti dei consiglieri comunali e sia perché potrebbe emergere che il Presidente del Consiglio ha subito delle pressioni da persone che non potevano assolutamente interferire nella formulazione dell’ordine del giorno.
Questo episodio provocherà certamente un dibattito molto acceso nel consiglio comunale, convocato per le ore 18,30 del 14 ottobre, anche perché le minoranze, che  hanno già contestato con forza l’operato della segretaria comunale nel corso del consiglio di giorno 30 agosto, lamentano che dopo 42 giorni ancora non è stata pubblicata la delibera di approvazione del rendiconto.
Il capogruppo di Lista Unica nutre anche forti dubbi sui compensi, pagati alla segretaria senza determina,  ed ha chiesto di prendere visione, incontrando resistenze, dei decreti di nomina e di prolungamento dell’incarico oltre i 120 giorni previsti dalla legge.      

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