Intervista
telefonica al professore Emanuele Tondi, professore associato di Geologia Strutturale
e Tettonica presso la Scuola di Scienze e Tecnologie dell’UniversitĆ di
Camerino, Responsabile della Sezione di Geologia e Direttore della sede INGV
(Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) di Unicam. La sua attivitĆ di
ricerca ĆØ principalmente rivolta allo studio della deformazione fragile e alle
sue applicazioni per la risoluzione di problemi regionali e sismotettonici,
nonchƩ al reperimento di geofluidi dal sottosuolo. In particolare ha svolto
indagini sulla tettonica attiva dell’Italia centrale e meridionale
concentrandosi sul potenziale sismogenico delle faglie attive. Gli studi e le
ricerche del professor Emanuele Tondi sono stati pubblicati su piĆ¹ di 100
lavori scientifici a diffusione internazionale e alcuni riguardanti proprio il
confine calabro-lucano.
Cosa ne pensa degli eventi sismici
che si stanno verificando in Calabria, soprattutto delle ultime scosse della
notte del 17 marzo 2020 che sono state le piĆ¹ avvertite dalla popolazione?
Nella notte tra il 16 ed il 17 marzo c’ĆØ
stato uno sciame sismico che ĆØ culminato con un terremoto di magnitudo 3.9 alle
ore 01:52, chiaramente avvertito dalla popolazione, che fortunatamente non ha
provocato danni a persone e cose.
Questo terremoto ĆØ stato anticipato da
una scossa piĆ¹ lieve di magnitudo 2.5 alle ore 01:47 e seguito da altri terremoti
piĆ¹ piccoli di cui due di magnitudo 3.4.e 3.5 e circa una ventina di magnitudo
minore.
Questo sciame sismico ĆØ ancora in
atto? Dobbiamo aspettarci altre scosse?
Questo
sciame sismico al momento ĆØ in atto. Generalmente gli sciami sismici possono durare
da qualche giorno a qualche settimana e nella maggior parte dei casi terminano
senza evolvere in un terremoto piĆ¹ forte. Quindi, nella zona interessata da
questo sciame sismico, i terremoti continueranno a verificarsi nei prossimi
giorni, ma la probabilitĆ maggiore ĆØ che siano di magnitudo simile a quella dei
terremoti precedenti.
Quindi non dobbiamo allarmarci ma
nemmeno sottovalutare quello che ĆØ successo la notte del 17 marzo?
Non dobbiamo
allarmarci nel senso che questo sciame sismico non ci sta preannunciando un
terremoto piĆ¹ forte, non possiamo sapere come evolverĆ , la maggior parte delle
volte questi sciami, molto comuni, terminano in pochi giorni. PerĆ² sappiamo
bene che la Calabria ĆØ una zona ad alta pericolositĆ sismica e che terremoti
piĆ¹ forti di quello della scorsa notte si sono verificati in passato e si
verificheranno anche in futuro.
Cosa possono fare i cittadini
calabresi per affrontare i terremoti e per vivere meglio in una zona sismica?
Purtroppo nelle zone ad alta
pericolositĆ sismica non si puĆ² vivere tranquilli se non si abita o non si
frequentano edifici a norma dal punto di vista sismico.
Consideriamo la zona che attualmente ĆØ
interessata da questo sciame sismico: questi terremoti si allineano in
direzione est-ovest parallelamente alla grande faglia che borda la piana di
Catanzaro a nord. Quel grande versante situato a nord della piana di Catanzaro
ĆØ in realtĆ una scarpata di faglia, per giunta attiva! (si vede nelle
immagini).
La pericolositĆ sismica dell’area ĆØ
molto alta ed i consigli che mi sento di dare sono quelli che bisogna applicare
a tutte le zone ad alta pericolositĆ sismica, cioĆØ essere sicuri che la propria
abitazione sia stata costruita a norma; per accertarsi di ciĆ² bisogna rivolgersi
ad un ingegnere strutturista che, meglio se insieme ad un geologo, valutano
l’edificio e l’ubicazione dello stesso, dando al proprietario un’idea della sua
o meno vulnerabilitĆ sismica. DopodichĆ©, se necessario, si puĆ² procedere ad un
progetto di miglioramento sismico o di adeguamento sismico. Considerando
peraltro che c’ĆØ il sisma bonus che ĆØ un incentivo dello Stato che fa
recuperare fino all’80% delle spese affrontate per rendere l’edificio conforme
alla normativa antisismica. Possiamo dire che a conti fatti la spesa ĆØ
completamente recuperata, perchĆ© se la propria abitazione ĆØ costruita seguendo
i parametri imposti dalla normativa antisismica il valore di mercato
dell’immobile ĆØ piĆ¹ alto.
In caso di terremoto come dobbiamo comportarci?
In caso di
terremoto bisogna seguire regole che normalmente vengono indicate dalla
Protezione Civile. Ogni comune ha un Piano di Protezione Civile in cui sono indicate
le zone in cui bisogna andare in caso di emergenza perchƩ considerate sicure ed
in cui sono previsti degli edifici considerati strategici che dovrebbero essere
appunto a norma antisismica; a tal proposito ogni cittadino puĆ² rivolgersi al
proprio comune per farsi consegnare una copia del Piano Comunale di Protezione
Civile in caso di terremoto.
E i comuni cosa devono fare, quali
misure consiglia ai Sindaci da adottare per fronteggiare uno sciame sismico?
Il comune puĆ², anzi deve, prima di
tutto, verificare la vulnerabilitĆ sismica degli edifici pubblici, perchĆ© un
Sindaco non puĆ² non sapere se nel momento in cui si verifica un terremoto
crolla la scuola, una palestra, un teatro o il municipio stesso. Deve conoscere
pertanto la vulnerabilitĆ sismica degli edifici comunali, se questi edifici
risultano vulnerabili va fatto un progetto di miglioramento o adeguamento
sismico. Contestualmente il Comune puĆ² mandare ai cittadini un’informativa per quanto riguarda il Piano Comunale di Protezione Civile in caso di
emergenza, cioĆØ nel momento in cui arriva il terremoto cosa fare, dove radunarsi,
quali sono le zone considerate sicure, quali sono i numeri da contattare in
caso di emergenza e come comportarsi nella propria abitazione. Nel comune in
cui vivo ai cittadini ĆØ stato distribuito un vademecum in caso di terremoto in
cui ĆØ spiegato come fare, dalla propria casa, per mettersi al sicuro in caso di
emergenza. Inoltre potrebbe indicare ai cittadini le misure preventive da
attuare specificando che devono accertarsi se la propria casa ĆØ stata costruita
rispettando la normativa antisismica contattando un ingegnere ed un geologo per
una valutazione, e potrebbe informare i cittadini della possibilitĆ di
usufruire del sisma bonus per rendere antisismica la propria casa.
Il comune deve informare i cittadini
che devono diventare consapevoli della pericolositĆ sismica e dei rischi che
potrebbero correre in caso di terremoto qualora non prendessero provvedimenti
per adeguare sismicamente la propria abitazione. Bisogna rendere consapevoli i
cittadini sotto due aspetti: comportamento in caso di emergenza (piano comunale
di protezione civile e vademecum sul terremoto) e prevenzione (valutare la
pericolositĆ sismica delle abitazioni contattando un ingegnere strutturista ed
un geologo e dare informazioni sul sisma bonus). Il sisma bonus ĆØ poco
conosciuto ed utilizzato e vi sono tanti fondi disponibili.
Cosa vuole consigliare in questo
momento ai cittadini calabresi? E cosa vuole consigliare, da professionista,
alle amministrazioni comunali?
Alle
amministrazioni comunali consiglio di informare i cittadini, di mandare a casa
delle informative oppure e di fare degli incontri con la cittadinanza chiamando
degli esperti in materia per parlare di prevenzione dal punto di vista sismico
e di come comportarsi in caso di emergenza. Per quanto riguarda i cittadini,
vorrei dirvi che voi calabresi vivete nella zona italiana a piĆ¹ alta
pericolositĆ sismica.
Sono diverse centinaia di anni che non si verificano
forti terremoti in Calabria, quindi anche se ve ne siete dimenticati ĆØ
probabile che in futuro si verifichi un evento sismico importante. Per esempio,
a Cosenza c’ĆØ stato un terremoto molto forte di magnitudo fra 6.5 e 7 nel lontano
1184, in questo periodo c’ĆØ stato uno sciame sismico a Rende, poco tempo fa ci
sono stati sciami sismici in Sila, c’ĆØ quello attuale a ovest di Amantea,
diciamo che la Calabria sta scricchiolando, quindi sarebbe il caso di fare
prevenzione tempestivamente.
Autore : Angela Perri
Autore : Angela Perri