F1, il patteggiamento con la Fia a fine 2019 è la ragione della crisi di quest’anno della Ferrari?

 Rubrica di Gianmarco Nero




Che la Ferrari non partiva con i favori del pronostico nel mondiale di quest’anno c'è ne eravamo accorti già dai test invernali. Ma molti si chiedono come sia possibile che il team di Maranello sia passato ad avere il motore più potente del lotto (vedi 2019), ad accusare ben 50 cavalli in meno rispetto al motorista di riferimento di quest'anno (Mercedes), tutto d'un tratto. La deroga di depotenziare il motore accordata tra Fia e Ferrari è l'unica spiegazione che ci sentiamo di dare. La Ferrari l'anno scorso, come abbiamo spiegato già in un altro articolo, aveva trovato modo di guadagnare molta potenza e quindi cavalli, sfruttando un buco regolamentare e solo dopo le proteste di Mercedes e Red Bull la Fia ha cominciato ad indagare più a fondo con i propri delegati tecnici. Trovata la magagna, è molto probabile che la Ferrari in accordo con la Fia abbia patteggiato e quindi accettato di avere meno cavalli nel motore quest’anno, per evitare ulteriori sanzioni. Al momento il team di Maranello si trova al quarto posto con Charles Leclerc, ma con il francese molto staccato dai primi tre in classifica, mentre nel mondiale Costruttori la Ferrari è quinta dietro anche alla Racing Point, (team quest'anno al centro di molte polemiche, in un altro articolo spiegheremo perché). È chiaro che non è la rossa che si aspettavano i propri tifosi e forse ci vorrà ancora molto tempo per vedere la luce in fondo al tunnel…

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