Manifesto illeggibile e assenza di promozione sul web fanno passare in secondo piano la presentazione del libro di Fulvia Dorigo



L’inserimento in un cartellone unico banale, e in un illeggibile manifesto pubblicitario, ha indotto i decollaturesi a ritenere che il romanzo di Fulvia Dorigo “INDIZI DEL PASSATO”, che veniva presentato giorno 1 agosto presso l’ex Scuola di San Bernardo, fosse uno dei soliti librucoli che vengono presentati in estate per assicurare dei minuti di notorietĆ  ad improbabili scrittori o poeti della domenica.
Niente di piĆ¹ falso in questo caso perchĆ©, giovedƬ 19 maggio 2019, il Libro era stato presentato, presso lo stand ufficiale della regione Calabria, da Francesco Scalfari, Presidente del Polo Universitario ASTISS nonchĆ© Socio fondatore e segretario dell’Associazione CittĆ  del Sole, nell’ambito di una iniziativa tendente allo scambio di culture calabrese-astigiano.
Per cercare di riparare in qualche modo ad una nostra carenza paesana, e chiedendo noi scusa anche per l’assenza degli assessori (ad eccezione di Teresa Mazza e Sergio Serra che erano presenti) e del Sindaco, che ha preferito restare nell’ufficio comunale con la fida segretaria, forniamo ai decollaturesi delle informazioni sul romanzo e su Fulvia Dorigo, riprese da Internet:
Fulvia Dorigo nasce il 14 aprile 1960 ad Asti, ma forse per caso; i genitori infatti sono originari del Veneto e del Lago Maggiore. Studia medicina veterinaria a Torino e poco dopo la laurea si sposa con Giovanni e impara a conoscere la Calabria. Dopo un breve periodo di impiego in un laboratorio di analisi, ĆØ assunta all’Asl della sua cittĆ , dove presto inizia ad occuparsi con impegno di benessere animale. Ha due figli amatissimi, Francesco e Giorgio, e per anni si dedica a tempo pieno al lavoro e alla famiglia, non trascurando di dedicarsi, in ritagli quasi inesistenti di tempo, alle sue passioni: lettura, danza e amici veri, umani e animali.  La scrittura, tuttavia, ĆØ per lei un richiamo che sente fin da bambina e a cui non puĆ² sottrarsi: di nascosto Fulvia scrive poesie e racconti, che non fa leggere a nessuno. Il desiderio di mettersi in gioco, nonostante l’innata riservatezza, la spinge nel 1997 a frequentare un corso serale annuale di scrittura creativa alla scuola Holden di Torino, dove finalmente scopre che leggere ad altri qualcosa di suo non mette in pericolo la sua sopravvivenza, almeno nell’immediato. Poco dopo pubblica una raccolta di poesie, “La voce degli occhi”, in cui esprime emozioni e sentimenti.
Dopo aver pubblicato alcuni racconti, nel 2004 esordisce con il suo primo romanzo, “Nove volte gatto”, in cui fonde il suo amore per gli animali e per la narrazione.
Un giorno decide di iscriversi di nuovo all’universitĆ  e a cinquant’anni consegue una laurea in comportamento animale, realizzando il desiderio di perfezionarsi in una materia che, oltre ad appassionarla, le ĆØ utile nella sua attivitĆ  e spesso fa da sfondo alle sue storie.
Due anni fa pubblica “Volontario a sua insaputa – Storia di Nane”, biografia del nonno paterno filtrata dallo sguardo di una nipote ormai cresciuta, con l’associazione Cre.Ar.Te., simpatico circolo letterario di persone eterogenee per etĆ  e mestieri, accomunate dall’amore per la scrittura e dal valore dell’amicizia.scambio di culture calabrese-astigiano.
IL LIBRO
“Migliaia di anni fa quale aspetto e quale comportamento avevano i nostri antenati? Quale era il loro linguaggio e il loro stile di vita? Quali sentimenti ed emozioni li animavano? Erano cosƬ tanto diversi da noi, donne e uomini del terzo millennio?
Il romanzo di Fulvia Dorigo prende avvio come un viaggio nel tempo profondo e, nel rispondere a queste domande, collega le vicende di alcuni membri di un’umanitĆ  preistorica ad altre che si svolgono nel terzo millennio.
Prendendo spunto dall’ambientazione di questi accadimenti intorno e all’interno della “Grotta del Romito” a Papasidero, in provincia di Cosenza, il libro fornisce una descrizione precisa e accurata, che ho trovato, personalmente, molto coinvolgente, della Preistoria e Protostoria della Calabria, periodi sicuramente ancora poco conosciuti del popolamento umano di questa regione, ma che risultano avere una valenza archeologica e paleoantropologica di rilievo, non solo italiano ma anche europeo.
Successivamente il romanzo si sviluppa come un giallo la cui trama, giĆ  avvincente di per sĆ©, contestualmente, propone al lettore una riflessione intorno ai problemi della regione collegati alla criminalitĆ  organizzata: l’intreccio tra traffici illegali di stupefacenti, opere d’arte ed animali, quest’ultimo tema particolarmente caro all’autrice per formazione professionale e interessi di studio.”
P.S.
Fulvia Dorigo ĆØ anche un poco decollaturese perchĆ© frequenta il nostro paese ogni estate avendo sposato il dottor Giovanni Pensabene, decollaturese che in terra astigiana si ĆØ fatto onore come professionista e come politico ricoprendo il ruolo, fra l’altro, di assessore presso il Comune di Asti e anche presso la Provincia.

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