Quanto hanno inciso le Pay Tv nella visione dello sport europeo e mondiale in Italia?




Rubrica a Cura di Gianmarco Nero 



"Le Pay Tv da quando hanno iniziato ad esistere in Italia e quindi si parla di circa metĆ  degli anni ’90, hanno sicuramente sconvolto il modo di vedere lo sport in Televisione degli Italiani. A quei tempi furono addirittura etichettate come una manna dal cielo, dato che la TV di stato non trasmetteva il campionato di Serie A di calcio in Italia, ma solo alcuni altri sport tra cui la F1 dal 1997. Con l'avvento di Tele + infatti, sono stati tantissimi gli italiani che si sono riversati a pagare l'abbonamento dato che, apparte lo sport, la piattaforma era in grado di offrire anche tanto altro. Ricordo ancora i tempi delle smart card piratate ecc.. una nuova Pay Tv concorrente a Tele + che fu Stream e la successiva fusione tra le due in cui nacque poi Sky Italia, onnipresente adesso. Il mondo delle Pay Tv negli anni e soprattutto negli ultimi 7-8 anni, ha avuto un'espansione vastissima, con Sky Italia capace di fare “l'acchiappatutto" della situazione, sfruttando anche il poco potere economico della Rai, la nostra famosa Tv di stato. Sky grazie al maggior peso economico e politico, ĆØ riuscita ad acquisire oltre agli sport canonici di cui era in possesso prima, anche F1 e MotoGp e far vedere anche le varie  categorie cadette di questi sport, lo stesso trattamento che era stato, e che ĆØ riservato solo al calcio. Con queste due acquisizioni, sicuramente Sky ha avuto un vantaggio notevole anche in termini di nuovi abbonati, con una Rai scippata un po’ di tutto a cui sono rimaste solo le coppe nazionali del calcio nostrano. Eppure perĆ² negli ultimi anni i dati parlano a sfavore della piattaforma di Murdoch, con un calo del 31% di share delle partite di Serie A, forse anche per via del fatto della nascita di una Pay Tv alternativa a Sky, sempre facente perĆ² parte della piattaforma offerta da Murdoch. Infatti DAZN, offre parecchi servizi sportivi alternativi a quelli di Sky, che hanno creato un po’ di dispersione di spettatori, ed in generale una soluzione che non ĆØ molto piaciuta al pubblico italiano in tv."

Gianmarco Nero

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