Rubrica a cura di Gianmarco Nero
"I nuovi sistemi d'archiviazione SSD, da quando sono entrati in commercio, stanno facendo grossa concorrenza ai classici dischi rigidi interni HDD e si può dire che, per molti aspetti questa concorrenza la stanno sbaragliando. Gli HDD tradizionali hanno un funzionamento molto diverso dai nuovi SSD, infatti se avete presente i vecchi giradischi, hanno un modo di lavorare molto simile, il disco è sorretto dalla testina in metallo e gira su se stesso così come faceva il vecchio giradischi, inoltre ha un braccetto metallico che ha la funzione di registrare e localizzare i dati in forma magnetica, sul disco stesso. Un HDD è già straordinario come velocità d'esecuzione, infatti è capace di compiere dai 5400 ai 7200 giri al minuto. Il nuovo sistema d'archiviazione SSD, invece, come scritto sopra ha un funzionamento e una tecnologia diversa, innanzitutto funziona attraverso delle cariche elettriche, a differenza dei magnetici HDD, ma la differenza sostanziale è che è un'unità che si appoggia a memoria allo stato solido, senza supporti in metallo come nel caso dell'HDD, insomma una sorta di memoria flash, simile alle chiavette USB, ed è proprio questo a renderli più veloci e prestazionali rispetto agli HDD. Sono dalle 30 alle 200 volte più veloci dei classici dischi rigidi, su ogni fronte, avvio, caricamento, lettura e scrittura dei dati, oltre che nel trasferimento dei file. Inoltre sono più piccoli e leggeri come dimensioni ed hanno un consumo energetico inferiore rispetto alle unità rigide. L'unico aspetto in cui gli HDD restano più vantaggiosi è senza nessun dubbio il prezzo, infatti un SSD dalla capienza di 500 GB si aggira sui 300 €, mentre un HDD della stessa capienza, sugli 80 €. La concorrenza è ancora aperta proprio per questa grande differenza di prezzo, essendo che gli SSD sono in commercio da poco, ma quando raggiungeranno più o meno gli stessi prezzi dei dischi rigidi saranno destinati ad essere le unità interne di riferimento. "
Gianmarco Nero