Permettetemi di scrivere sulle dimissioni del Sindaco di Decollatura. Visto che sono certo che la popolazione si aspetta una risposta anche dal sottoscritto.
"Sarà un post lungo, e
noioso ma che scrivo a mente fredda dopo aver letto per cinque volte l’articolo
apparso oggi sulla Gazzetta del Sud che informa la comunità delle dimissioni
del Sindaco. Andiamo subito al sodo: sono dispiaciuto per la tempistica non per
le dimissioni! Se si prova a fare un analisi a freddo è bene ricostruire tutto
(va bene anche a grandi linee) per comprendere come si è arrivati a questo
punto. Nel Maggio 2018 dodici persone comprese del sottoscritto hanno
partecipato mettendoci la faccia ad una competizione elettorale che ci ha visti
prevalere nel Giugno dello stesso anno e di queste dodici i cittadini,
democraticamente, ne hanno scelte otto per amministrare “al meglio delle loro
capacità ed in totale libertà”. Eravamo indubbiamente un gruppo variegato ma
avevamo vinto con un margine enorme e ci toccava l’onore e l’onere di portare
avanti ciò che avevamo promesso. Il sottoscritto è stato designato assessore
dalla Dott.ssa Brigante insieme ai colleghi Mazza, Pane e Nero (quest’ultimo vicesindaco)
e al primo consiglio abbiamo votato Presidente dell’assise Maletta (e Scalzo
Vicepresidente) e come capogruppo di Maggioranza Cerra Romano. Le difficoltà
nel fare squadra sono iniziate fin da subito con la non consegna
all’associazione Pro Loco dei locali adiacenti al comune dopo che gli stessi
avevano provveduto a loro spese a renderli agibili, questo diniego è stato
preso dal sottoscritto come una mancanza di rispetto e come prima (non ultima)
prevaricazione del ruolo che ricopriva. Successivamente con l’avvento del
periodo estivo tutta l’amministrazione in special modo Nero e Pane si è
adoperata per il piano feste, necessario dopo i fatti di Torino 2018, e con
grande difficoltà ha potuto permettere lo svolgimento delle feste patronali.
Arrivando a Settembre sono iniziati i malumori e le assenze del vicesindaco
Nero dalla giunta comunale. Di questo non posso fornirvi un quadro asettico
poiché non conosco i particolari. Posso però sottolineare come le riunioni
settimanali che programmavamo per mettere a punto il piano amministrativo (il
Venerdi’ sera) iniziavano a diradarsi e già dopo tre mesi iniziava ad
addensarsi qualche nuvola. Durante una riunione si discuteva del famoso “Bando
per i borghi” a cui Decollatura aveva intenzione di partecipare e, dopo una
spiegazione del Presidente Maletta sulla griglia di acquisizione punteggio si
votava e la maggioranza decideva di scegliere Adami come sede da presentare.
Esattamente una settimana dopo si tornava sull’argomento e questa volta i voti
a favore di Adami erano quello di Pane, Cerra Romano, e del sottoscritto; gli
altri avevano chi cambiato idea chi addirittura negato di aver deciso la scorsa
volta. Dunque si porta in giunta S. Bernardo insieme al “Foro Boario” come
borgo. A quella giunta il sottoscritto non ha partecipato anche per rispetto
dell’assessore Pane poiché riteneva che si stesse commettendo un errore. Il
risultato è stato essersi classificati 266esimi su 268 partecipanti. Ma adesso
permettetemi di velocizzare le cose. Il sottoscritto non ha portato a termine
ciò che aveva promesso come “cavallo di battaglia” durante la campagna
elettorale: Il Servizio Civile. E’ giusto spiegarne i motivi perché questa cosa
insieme alla gestione del campo sportivo e al progetto SPRAR hanno portato alle
mie dimissioni novembrine. Della consulta non farò parola poiché sono tutt’ora
amareggiato di come siano, o meglio non siano andate le cose dopo le mie
dimissioni, e di come 53 ragazzi che democraticamente avevano scelto di
impegnarsi siano stati messi da parte. E ho colpe anch’io in questo! Nel mese
di Settembre trovavo in comune un fascicolo datato 2002 (o 2006 non ricordo
bene) in cui l’Ente risultava già accreditato come attuatore di Servizio Civile
Nazionale – ora denominato universale – e andavano fatte soltanto delle
piccolissime modifiche a costo zero. Mi metto all’opera informando il sindaco
la quale mi gira il numero del collega primo cittadino di Scigliano che chiamo
per comprendere come gestiscono loro la cosa. Mi informa (il Sindaco di
Scigliano) che loro si avvalgono delle prestazioni di una società di Napoli
legata all’ARCI Lamezia per la scelta dei ragazzi da selezionare. Costo per
l’Ente 7000 euro annui. Avviso il mio Sindaco dicendogli che a mio avviso non
andava fatto ciò poiché poteva benissimo esser fatto a costo zero avvalendosi
della commissione ministeriale ma la risposta testuale è “facciamo come
Scigliano cosi ogni consigliere sceglie un candidato e tu ne prendi due”.
Faccio finta di non aver sentito e non metto più mano alla pratica, disgustato
e amareggiato. Ho sbagliato, dovevo mettermi ad urlare ma avevamo vinto da meno
di 100 giorni e non ho avuto il coraggio. Passiamo adesso alla questione
riguardante lo SPRAR e al progetto in essere che necessitava di firma del
contratto (Parliamo ancora di Settembre 2018). Mi adopero affinchè la bozza
venga redatta ed il geometra Nicolazzo prepara gli atti che la responsabile
amministrativa Sinopoli gira alla Cooperativa che prende per tre volte un
appuntamento con il Sindaco il quale, il giorno prima, mi dice testualmente:
“falla firmare ad Amina, o firmala tu, ma va bene pure proseguire senza”.
Ingoio anche questa (cosa che qualche mio/a ex collega non sapeva e che mi ha
portato a perdere il saluto ultimamente essendo accusato di sputare nel piatto dove
avevo mangiato) e vado avanti. Avvertivo malessere dichiarato in maniera
scherzosa il più delle volte ma in maniera palese al vicesindaco Nero e
all’assessore Pane. Ma siamo ad Ottobre e non voglio segnare il record delle
dimissioni più veloci (cosa che poi farò). Arriviamo in maniera più o meno
tranquilla tra consigli comunali e zero riunioni di maggioranza al 28 Ottobre
giorno in cui prendo in mano le carte relative alla gestione dei beni comunali,
in special modo quelli usati dalle associazioni. Recupero l’albo delle
associazioni e le carte in cui il commissario Rotundo chiarisce che non può
essere dato nulla in comodato d’uso gratuito e mi metto all’opera. Convoco la
pallavolo che risulta disponibile a pagare la loro quota annuale per l’uso del
Palazzetto e parto con il calcio. Esistendo due realtà parto dall’oratorio S.
Pio e il signor Vito Sinopoli viene in comune a colloquiare con il sottoscritto
per ben due volte. C’è da premettere che l’associazione sportiva Audace
Decollatura aveva svolto dei lavori all’impianto elettrico del campo. Sento
Sinopoli e gli spiego quello che era il mio parere: “allora, non possiamo dare
nulla gratis quindi una cifra annuale va pagata e le utenze sono a vostro
carico, fermo restando che ho intenzione di devolvere nel mese di Gennaio la
cifra che ogni associazione verserà al comune alla medesima come contributo
comunale alle associazioni, quindi di fatto non pagate nulla ma le utenze
restano a vostro carico”. Si concorda su questo e mi si fa notare che
andrebbero divise in maniera giusta tra Audace e S. Pio visto che l’utilizzo
dell’elettricità e dell’acqua è diverso. Concordo e decido di valutare una
divisione non paritaria. Chi usa di più paga di più. Quindi 75 Audace e 25 S.
Pio. Siamo a Novembre e si deve decidere cosa fare. Siamo tutti d’accordo fino
a giorno otto. Sera nella quale vengo bypassato dal famoso “cerchio magico”
nella figura in questo caso del Signor Talarico che mi interpella dicendo: “Il
campo deve andare all’Audace”. La mia risposta a questa è “cazzi!”. Stanco e
arrabbiato, non avendo il coraggio di guardare in faccia più le persone decido
giorno 12 Novembre 2018 di rassegnare le dimissioni dalla carica di Assessore
poiché impossibilitato a svolgere con tranquillità e senza pressioni il
mandato. Piccolissima premessa di cui non parlerò adesso, il sottoscritto nella
nota vicenda wifi aveva segnalato la ditta Linefiber poiché riteneva che
sarebbe stato importante far lavorare un negozio del luogo, ma quando giorno 10
novembre ricevo il dictat di non sforare una cifra di euro seimila su
ventinovemila finanziati decido di non andare a parlare con nessuno. Furioso.
Tornando alle dimissioni le protocollo il Lunedì 12 Novembre e la sera stessa
si svolge una riunione in una casa privata di un assessore a cui decido di
partecipare (ovviamente) nella quale alla presenza della maggioranza – tranne
Nero e Cerra Romano (già in contrasto) – il Sindaco accetta, anche se erano
irrevocabili, le dimissioni e inveisce contro il sottoscritto e la famiglia
Spagnuolo rea di volerla mettere in difficoltà. La riunione si chiude con la
famosa frase sentita dal sottoscritto mentre andava vai “ De Grazia ha avuto
fretta, venia puru u turnu suo!”.
Questa è la mia triste
parabola, senza fronzoli o aggiustamenti. Vi prego di credermi che non c’è
Decollaturese più dispiaciuto ed incazzato di come siano andate le cose del
sottoscritto. Poi è bene aggiungerci il fatto che, essendo messa al pubblico
ludibrio anche la vita provata e le relazioni personali la situazione di
“ricucitura” con il sottoscritto di fatto è terminata quando da critica
politica si è passati a turpiloquio personale verso gli amici, il partner, la
famiglia. Non ho però mai preso una decisione a cuor leggero né mai permesso ad
amici prima ed amore poi di compromettere la mia visione del bene comune. Chi
vi dice diversamente è un bugiardo e chi crede a queste bugie è un miserabile.
Questo è quanto ma ci
sono delle date e dei punti da tenere in considerazione ancora. Il consigliere
Cerra Romano nel mese di ottobre a rimesso il mandato di capogruppo, nel mese
di Febbraio 2019 sono pervenute le dimissioni del vicesindaco Nero (già in
contrasto con la maggioranza da Settembre) alle quali hanno fatto seguito i
rifiuti ad entrare in consiglio di due persone e l’accettazione di Serra. La
situazione dunque al Giugno 2019 (un anno esatto dalla vittoria elettorale) è
la seguente Pane vicesindaco Serra, Cerra Luciano e Mazza assessori, gli altri
al loro posto. Il consigliere Cerra Romano ed il sottoscritto in una posizione
di contrasto con la maggioranza. Dal Giugno 2019 ad ieri si sono susseguite
defezioni continue e violazioni, rinunce di revisori e segretari e consigli
comunali svolti senza numero legale e senza carte messe a disposizione dei
cittadini, Sindaco senza maggioranza e surroga del consigliere Serra mai fatta
nonostante tre solleciti della prefettura. Arriviamo ad oggi quando Decollatura
si sveglia e scopre di non avere un Sindaco. Le domande che voglio pormi e
porvi sono le seguenti: un Sindaco non lo ha da oggi o da almeno un anno? Il
compito del Sindaco è di fare da collante o di non dire una parola? Davvero le
dimissioni a mezzo stampa – perché al comune di protocollato non risulta
esserci nulla – bastano per caricare sugli altri delle mancanze? Convengo sul
fatto che in una situazione di emergenza sanitaria nazionale come questa non
bisognava dimettersi ( E VI INVITO A LEGGERE BENE LA FOTO IN ALLEGATO E LA
DATA) ma vorrei che fosse chiaro a tutti che a breve, brevissimo il ricorso
contro la delibera della corte dei conti sul piano di rientro sarà bocciato e
le naturali conseguenze saranno la dichiarazione di dissesto e la venuta di un
commissario liquidatore. Dichiarazione che un amministratore ha l’obbligo di
fare se costretto a meno che non decida di andar via e far credere alla
cittadinanza che la venuta di un commissario voglia dire la calata
dell’anticristo sulla comunità. La commissaria Rotundo ha svolto un lavoro
egregio nella transizione tra Cardamone e Brigante. Ha addirittura preparato un
piano di rientro e tracciato la strada che questa amministrazione non ha
seguito sperperando e mandando alle ortiche sacrifici con la presunzione di chi
crede di sapere e non ascolta ragione. Quindi il discorso si rifà a poche
semplici parole: vado via prima che la prefettura mi mandi via. Questa è la
questione, non vado via perché non mi fanno lavorare, vado via perché Romano,
Mauro Nunzio, Sergio ecc. sono delle persone corrotte che hanno infranto il
sogno di chi è rimasto ( che tra l’altro si parla malissimo tra di loro). Non vado
via perché le minoranze mi offendono con attacchi personali. Perché Mauro De
Grazia non si è mai permesso di dire nessuna nefandezza sulla vita privata del
Sindaco e di nessuno in generale ma si è dovuto collare, e permettetemi di
dirlo adesso, continui attacchi ed offese su di lui, sul
compagno Romano Cerra sugli amici che non salutano più e altre volgarità. Sono
rimasto sempre con la schiena dritta facendo ciò che credevo e se la vicinanza
al consigliere De Grazia Luigi (tra l’altro parente diretto) e la mia relazione personale mi classificano come “asservito alla minoranza” bene mi faccio una
grossa risata e vado avanti. D’altronde ho iniziato ad amministrare sotto
padrone (dicevate gli Spagnuolo lo ricordate) e finisco sotto altro. Quanto
siete meschini! Ho sempre ricercato l’unità e sperato in una condivisione di
idee ma mi rendo conto che è del tutto inutile considerando che oggi leggo dei
commiati su questo social verso la Sindaca di chi finanche ieri al tabacchino
mi diceva di farla cadere! Avete visto, e caduta sola e adesso tenta la carta
del vittimismo. Ma siamo persone che non dicono ciò che pensano e mandano
messaggi fasulli."
E’ caduta Angela Brigante!
Viva Angela Brigante!